Circa 2mila 600 tra militari e contractor (consulenti esterni) della Nato impegnati fino al 2 novembre nell'Esercitazione "Trident Juncture 2016", che
Circa 2mila 600 tra militari e contractor (consulenti esterni) della Nato impegnati fino al 2 novembre nell’Esercitazione “Trident Juncture 2016”, che impegna i Comandi operativi dell’ Alleanza Atlantica di Napoli e Brunssum (Olanda) e quasi tutti i 28 Paesi aderenti. Per la prima volta nella storia la JFC Naples, la Base Nato di Lago Patria, apre le porte della zona rossa: si tratta del quartier generale, il JOC, acronimo di Joint Operation Centre. Per arrivarci bisogna scendere sottoterra, almeno tre piani, almeno una ventina di metri. Tra corridoi illuminati, pareti di mattoni rigorosamente bianchi, telecamere di sorveglianza e un’assordante silenzio, si arriva ad una porta verde con una scritta: ‘reserved area – denied access’. Vi possono accedere solo gli ufficiali della Nato autorizzati con un particolare badge. La porta è sempre ‘allarmata’ e collegata a sofisticati sistemi di sorveglianza. Una volta aperta c’è una vetrata lunga un ventina di metri che affaccia a strapiombo su una sala dove ci sono cinquanta postazioni dove vi operano i militari nella massima segretezza. Difronte a loro un maxischermo formato da 36 schermi: è una cartina interattiva che ritrae mezzo mondo dalla Russia, alla bassa Europa e fino ad arrivare al nord Africa. Ci sono dei simboli che indicano le zone di competenza e quelle attenzionate. Sembra di essere in un film d’azione: in quella enorme sala, però, tutto è reale. Una sala con computer, telefoni e altre attrezzature come si vedono nei film d’azione, quelli di guerra, il tutto in un bunker inespugnabile e a diversi metri sottoterra. Questo il cuore pulsante della Base Nato JFC di Lago Patria.