"Ne verremo fuori, anche se servirà molto tempo". Così Salvatore Barone e Rosa Di Martino, i titolari della pasticceria ‘I Barone’ che si trova in via
“Ne verremo fuori, anche se servirà molto tempo”. Così Salvatore Barone e Rosa Di Martino, i titolari della pasticceria ‘I Barone’ che si trova in via Santa Caterina da Siena. Anche loro vengono da una chiusura forzata che ha bloccato per oltre due mesi ogni attività. Non sarà facile ritrovare la strada della normalità ma non ci si può rilassare. Non adesso: “Ci siamo rialzati in passato – dicono – e lo faremo anche questa volta. Lo dobbiamo ai nostri figli ed è per loro che continueremo a sacrificarci senza mollare mai”. Il sostegno dello Stato praticamente inesistente: “Abbiamo ricevuto solo il contributo dei 600 euro che sono serviti a ben poco. Oggi però dobbiamo abbandonare tutti quella sensazione di tristezza e quella paura che si è respirata qualche giorno prima della chiusura e per tutto il lockdown. Bisogna andare avanti”. Salvatore e Rosa, molto conosciuti e apprezzati nel quartiere, si sono resi protagonisti di un gesto che non è passato inosservato: “Prima di andare incontro alla chiusura definitiva – sottolineano – siamo andati nel nostro laboratorio e abbiamo deciso di produrre ugualmente i nostri cornetti per distribuirli in segno di ringraziamento a tutto il quartiere”. “Non è stato facile – proseguono – anche per gli investimenti che avevamo appena sostenuto per la festa di San Giuseppe che sarebbe arrivata poco dopo e per Pasqua”. Oggi, gradualmente, si prova a tornare alla normalità: “Soprattutto in settimana – sostengono – si procede a rilento, gli incassi non sono quelli di un tempo e le spese sono tante. Vogliamo però ringraziare la famiglia D’Alterio, proprietaria del locale, che ha dimostrato grande cuore venendoci incontro con i canoni di locazione”. “Ora – sostengono – abbiamo ripreso con entusiasmo e per dare a tutti la possibilità di acquistare i nostri prodotti abbiamo deciso, nonostante le spese, di ridurre i prezzi”. Per il futuro le idee sono piuttosto chiare: “Almeno all’inizio – dicono – saranno tante le attività che lavoreranno per coprire le spese. Così facendo, solo a gennaio prossimo si vedrà la luce ritornando alla normalità. Abbiamo però sensazioni positive, le persone sembrano avere meno paura e vogliono lasciarsi alle spalle questo periodo negativo”. “Sarà dura – concludono – ma crediamo che andrà tutto bene”.