Condannata a tre anni di reclusione per concorso in rapina, è stata affidata alla Fondazione “Progetto Africa” coordinata e gestita dal presidente G.M
Condannata a tre anni di reclusione per concorso in rapina, è stata affidata alla Fondazione “Progetto Africa” coordinata e gestita dal presidente G.M. Bonci, come segretaria, sconterà la pena che le resta e troverà nel lavoro la sua seconda occasione. Valentina Tuccillo, 26 anni, napoletana, ex cameriera in bar e ristoranti, circa due anni fa si trova disoccupata e viene trascinata nel tunnel della depressione. Coinvolta da alcuni conoscenti in una rapina in banca, viene arrestata, disarmata, all’uscita dell’istituto di credito: dopo tre anni nel carcere femminile di Pozzuoli, si sarebbe ritrovata senza futuro. La sua storia finisce su alcuni siti web e la Fondazione “Progetto Africa” decide di offrire alla ragazza la possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro. L’avvocato Maria Luisa Maiello del foro di Napoli, legale della Fondazione, viene così incaricata di avviare le procedure per far scarcerare Valentina presentando al tribunale di Sorveglianza la proposta di assumerla come segretaria del “Progetto Africa” che si propone di aiutare le popolazioni africane ad avere una fonte di reddito direttamente nei loro Paesi di origine. La richiesta viene accolta e Valentina Tuccillo firma un contratto di apprendistato presso la sede della Fondazione, nell’Abbazia di Sant’Andrea in Flumine a Ponzano Romano, a nord di Roma. L’avvocato Maria Luisa Maiello, in un comunicato, annuncia l’intenzione del organismo di valutare, in futuro, altri casi simili a quello di Valentina per offrire, anche ad altri giovani che sono “inciampati” almeno una volta, l’occasione di rialzarsi trasformando l’errore in un’opportunità.