Ha imbracciato un fucile da caccia ed ha fatto fuoco. Un sol colpo ed ha ferito il figlio e la moglie. Leopoldo Ponticiello, 61enne ex operaio e da se
Ha imbracciato un fucile da caccia ed ha fatto fuoco. Un sol colpo ed ha ferito il figlio e la moglie. Leopoldo Ponticiello, 61enne ex operaio e da sei anni relegato su una sedia a rotelle in quanto affetto dal morbo di Parkinson, ha premuto il grilletto dopo l’ennesima lite familiari. Alla base dissapori e forse l’atteggiamento del figlio, Andrea di 28 anni (ultimo di quattro) che aveva avuto in passato problemi con la legge. Il giovane è stato centrato in pieno dai pallini contenuti nel proiettile: colpito al braccio e al ginocchio destro, la madre, invece, ha riportato una ferita alla mano destra. Poi la scoperta dei carabinieri: nella cantinola in loro uso c’erano otto piantine di marijuana e tutto l’occorrente per la fioritura. Una lite che solo per un caso non è sfociata in tragedia. Il tutto poco dopo le 17:30 in via D’Annunzio a Sant’Antimo, a meno di un chilometro da dove due giorni fa è stata uccisa la 28enne Stefania Formicola per mano del marito. Il padre grida contro il figlio, le urla le sentono tutti. Dal primo piano rialzato della palazzina della stradina di periferia si sentono gli strilli. Poi, il silenzio è rotto da un sparo. Le urla di dolore fanno accorrere i vicini e alcuni parenti. La donna ha la mano sanguinante, il giovane è riverso a terra in una pozza di sangue. In via D’Annunzio arrivano i carabinieri della Compagnia di Giugliano, cercano l’uomo: lo trovano in una stanza con il fucile appoggiato sul pavimento. I militari dell’Arma iniziano a controllare l’intera abitazione e scoprono che l’uomo ha altre armi: in totale 5 fucili, tutti da caccia, calibro 12 e legalmente detenuti. Ma i carabinieri proseguono con i controlli di rito e scoprono nella cantinola i loro uso una vera e propria piccola piantagione di marijuana con tanto di luci al led, essiccatori e materiale per la fioritura delle piantine, ben otto, alte poco più di 10 centimetri. L’ex operaio è in silenzio. Non vuole parlare. Forse il padre aveva scoperto l’orto illegale che qualcuno stava coltivando nella sua cantinola e questo lo ha mandato su tutte le furie fino ad imbracciare il fucile e fare fuoco. Il sessantenne che non mai ha avuto problemi con la legge, ora si dovrà difendere dall’accusa di lesioni gravi e tentato omicidio.